CASSANO MAGNAGO – In un’epoca in cui il mondo virtuale si sovrappone sempre più alla vita reale, anche una piccola comunità come Cassano Magnago ha trovato il suo inaspettato eroe del web. Non si tratta di un influencer o di un personaggio famoso, ma di Cocò, una cornacchia che, grazie a un post sui social network, è diventata una vera e propria star. La sua fama, però, non si basa su azioni straordinarie, ma su una richiesta semplice e disarmante: ricevere un po’ di affetto e attenzioni dai cittadini.
L’insolita notizia ha iniziato a circolare quando un utente di Facebook ha condiviso un appello diretto a tutti gli abitanti del paese. Il messaggio, accompagnato da una foto del volatile, avvertiva della sua presenza e, allo stesso tempo, ne svelava il temperamento unico. Contrariamente alla fama di uccello scaltro e diffidente, Cocò si aggira nei dintorni del centro abitato non per cercare cibo o nidi, ma per una missione ben più tenera: è “a caccia di coccole” e di carezze da parte di chiunque la incontri. Un comportamento del tutto fuori dall’ordinario, che ha subito catturato l’immaginazione della comunità online e non solo.
La storia di Cocò è il fulcro di questo comportamento così affabile. Secondo quanto rivelato nel post, il volatile è cresciuto e accudito da una famiglia del posto. Questa convivenza con gli esseri umani fin dalla tenera età ha fatto sì che la cornacchia sviluppasse un legame di fiducia profondo e, una volta libera, non ha mai perso la sua predisposizione a interagire con le persone. Il suo desiderio di contatto è tale che si avvicina senza timore, non per richiedere cibo, ma semplicemente per una carezza o un gesto di affetto. La sua indole docile e il suo approccio insolito l’hanno resa un personaggio amato, quasi un simbolo di una connessione inattesa tra la fauna selvatica e il mondo urbanizzato.
L’appello social ha anche un intento protettivo. Con la popolarità, infatti, arrivano anche i rischi. L’autrice del post ha voluto mettere in guardia la comunità, chiedendo espressamente ai cittadini di non farle del male. Il timore che qualcuno possa spaventarla o, peggio, ferirla è palpabile, ma la risposta del web sembra essere stata per lo più positiva, con commenti che esprimono stupore e affetto per la singolare creatura. Unica “marachella” di cui si è resa protagonista, a quanto pare, è il furto di qualche molletta per i panni, un gesto che, lontano dal creare fastidio, aggiunge un tocco di tenerezza e simpatia al suo personaggio.
Il caso di Cocò, in un certo senso, è lo specchio di una società che, nonostante le complessità, non perde la sua capacità di emozionarsi di fronte a storie semplici e positive. Il tam tam digitale, che spesso amplifica notizie negative, ha dimostrato di poter fungere da cassa di risonanza anche per racconti che scaldano il cuore e uniscono le persone in un sentimento comune di affetto e protezione.
L’inusuale vicenda della cornacchia coccolona di Cassano Magnago ci ricorda che, a volte, i legami più inaspettati sono quelli che portano le storie più belle. Cocò, con la sua ricerca di affetto, sta regalando al suo paese una lezione di umanità e di coesistenza, dimostrando che anche una creatura dal piumaggio nero può portare un raggio di luce e serenità, a patto di non aver paura di darle una carezza.