MAGENTA: Un velo di preoccupazione si sta posando sul tessuto commerciale locale che lega i comuni di Inveruno, Magenta e Abbiategrasso. I dati recenti sulle chiusure di attività al dettaglio raccontano una storia di crisi che, purtroppo, non accenna a rallentare. Vetrine spente, insegne rimosse e annunci di “affittasi” o “vendesi” si moltiplicano, lasciando un’amara sensazione di desolazione in vie e piazze che fino a pochi anni fa brulicavano di vita e di scambi commerciali. Una tendenza che non è solo una percezione, ma è supportata da numeri inquietanti.
Secondo le ultime rilevazioni di Unioncamere e Infocamere relative al primo trimestre del 2024 (e proiettando le tendenze annuali), il settore del commercio al dettaglio continua a mostrare segni di sofferenza. A livello nazionale, il saldo tra iscrizioni e cessazioni di imprese è stato negativo. Nello specifico, per le aree come quella del Magentino e dell’Abbiatense, spesso le piccole realtà territoriali sono le prime a subire gli impatti di una congiuntura economica difficile, aggravata da fattori locali e globali.
Se guardiamo al solo settore del commercio al dettaglio su aree specifiche (prendendo come riferimento le provincie di appartenenza di questi comuni, Milano e Varese, e focalizzandoci sui comuni simili per dimensione), si osserva un calo costante delle imprese attive. Ad esempio, nel corso del 2023, la Lombardia ha registrato una diminuzione di circa 3.000 unità nel settore del commercio al dettaglio, con un saldo negativo tra nuove aperture e chiusure. I dati più recenti, pur non essendo ancora consolidati a livello di singolo comune per il 2024, indicano che la tendenza è in peggioramento, con una media del 5% di imprese commerciali che hanno cessato l’attività solo nei primi tre mesi dell’anno in contesti urbani simili.
Le cause sono molteplici e complesse: l’aumento dei costi energetici, l’inflazione che erode il potere d’acquisto delle famiglie, la concorrenza spietata del commercio online e delle grandi catene, e la difficoltà per le piccole imprese di innovare e adattarsi ai nuovi trend di consumo. Molti negozi di vicinato, cuore pulsante delle nostre città, si trovano a fronteggiare una pressione insostenibile, spesso costretti a chiudere i battenti dopo anni di attività.
Dati Preoccupanti e la Necessità di Nuove Strategie Finanziarie
Approfondendo i dati, si osserva che le tipologie di negozi più colpite sono quelle tradizionali, come abbigliamento, calzature, librerie indipendenti e piccole ferramenta, che faticano a competere con la vasta offerta e i prezzi aggressivi dei giganti dell’e-commerce o dei centri commerciali. Le associazioni di categoria locali lamentano una riduzione del volume d’affari per molte attività, con un calo medio del 10-15% rispetto all’anno precedente, costringendo numerosi imprenditori a gettare la spugna di fronte a bilanci sempre più in rosso.
A fronte di questo scenario critico, emergono però nuove prospettive e possibili strategie per invertire la rotta. Il Dott. Donato, fiscalista commercialista della S.EL.D SRL, società di consulenza del settore, offre una visione lucida e una soluzione che, a suo dire, molte attività commerciali non considerano appieno: una corretta pianificazione fiscale.
“La pressione fiscale in Italia è notoriamente elevata e rappresenta uno dei maggiori fardelli per le piccole e medie imprese,” spiega il Dott. Donato. “Molti imprenditori, pur bravissimi nel loro mestiere, si ritrovano a pagare tasse esorbitanti non per mancanza di fatturato, ma per una gestione fiscale non ottimizzata. Una pianificazione fiscale strategica, ben lungi dall’essere un’evasione, è piuttosto una legittima e doverosa ottimizzazione del carico tributario.”
“Attraverso un’analisi approfondita della situazione aziendale, è possibile individuare strumenti e regimi fiscali più vantaggiosi, sfruttare detrazioni, deduzioni e crediti d’imposta spesso sconosciuti o mal applicati,” prosegue il Dott. Donato. “Questo può significare ridurre il carico delle tasse anche del 20-30%, liberando risorse economiche vitali che possono essere reinvestite nell’attività: per modernizzare il negozio, per marketing, per formare il personale o semplicemente per avere più liquidità per affrontare i periodi difficili.”
L’attenzione alla tassazione non deve essere un’attività da svolgere solo a fine anno, ma un processo continuo, integrato nella strategia aziendale. “Un commercialista che opera come consulente strategico, e non solo come mero compilatore di dichiarazioni, può fare la differenza,” sottolinea il Dott. Donato. “È fondamentale che l’imprenditore si affidi a professionisti in grado di offrire non solo servizi contabili, ma anche un affiancamento costante per una gestione fiscale proattiva.”
La sfida per i commercianti di Inveruno, Magenta e Abbiategrasso è dunque duplice: da un lato, affrontare le difficoltà strutturali del mercato, dall’altro, ottimizzare ogni aspetto della propria gestione interna. In questo contesto, la pianificazione fiscale emerge non come un costo aggiuntivo, ma come un investimento strategico che può portare benefici tangibili e contribuire a mantenere in vita quelle attività che rappresentano il cuore pulsante delle nostre comunità.
Fonte e Dati: S.EL.D SRL 0297285009